Il netwok locale

IODIOINFORMA 2013 (Laboratorio del sale 2.0)

Il network locale


Daniela Agrimi1,2, Anna De Marco1,2, Anna Maria Mazzotta1, Michele Morgillo1, Irene Alemanno2, Mirella Bellavista2,Stefania Carriero2, Fabrizio Diacono2, Elena Dello Monaco2, Angela Martinelli2, Pantaleo Daniele2, Penelope Romano2, Angela Valiani2, Maria Carrozzo2,3, Anna Rita Gaelone3, Marco Alvisi4, Alessandro Laresca4, Tiziano Mele4, Margherita Caroli5, Rosaria Sturdà5, Carmelo Sconosciuto6, Leonardo De Siato6, Giovanni Valente6, Gianni Mileti7, Michele Cofano7, Antonio Caretto8, Angelo Grassi8, Valentina Todisco8, Giuseppina Scarano9, Graziella Di Bella10, Paola Ciannamea11


1Distretto Socio-Sanitario di Mesagne, ASL BR; 2 G.A.T.; 3 C.R.I. di Brindisi; 4 CSV Poiesis di Brindisi; 5 Unità Operativa Igiene degli Alimenti e della Nutrizione; 6 UO Medicina Interna "D. CAMBERLINGO" Francavilla Fontana; 7 UO Medicina Interna "Umberto I", Fasano;UO Endocrinologia "A. Perrino", BRINDISI; 9 Struttura d'informazione e comunicazione istituzionale, ASL BR; 10 Direzione Sanitaria ASL BR; Direzione Generale, 11ASL BR

 PREMESSE
 

Con Delibera n.27, protocollo 335-13, del 11 febbraio 2013, nella Azienda Sanitaria Locale di Brindisi è stato attivato, da febbraio a giugno 2013, un modello d'intervento finalizzato alla prevenzione attiva delle malattie tiroidee e denominato "Sportello Diffuso pro-Tiroide; IODOINFORMA 2013" .
L'iniziativa promossa dall'organizzazione di volontariato (odv) Gruppo Aiuto Tiroide (GAT), in collaborazione con la Croce Rossa Italiana (CRI) e il Centro Servizi per il Volontariato (CSV) Poiesis di Brindisi è stata realizzata con il supporto logistico della rete ospedaliera e distrettuale dell'ASL BR.
Obiettivo principale dell'intervento è stato promuovere e sostenere la cultura della prevenzione delle malattie tiroidee con una serie di azioni programmate in quattro Presidi Ospedalieri dislocati nel territorio provinciale: a nord, Fasano; a centro, Brindisi; ad ovest, Francavilla Fontana; a sud, San Pietro Vernotico.
Sono state coinvolte le Unità Operative di Medicina Interna ed Endocrinologia con attività di screening ecografico della tiroide e incontri pubblici, con la comunità locale, sul tema della prevenzione come stile di vita.
Un'occasione fondamentale per sollecitare l'attenzione sull'importanza di utilizzare nella prassi quotidiana poco sale ma iodato, come contributo concreto alla prevenzione del gozzo tiroideo e dei disordini da carenza iodica.
Il progetto ha permesso, inoltre, di raccogliere, attraverso un'indagine conoscitiva, il punto di vista dei cittadini in merito al loro orientamento nelle scelte di salute e alle dinamiche di partecipazione nei processi assistenziali.



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METODO

Definizione di un calendario di attività mensili, articolate nel territorio provinciale, centrato su dinamiche di empowerment individuale (counselling, esame ecografico della tiroide) e di comunità (incontri pubblici sul tema della prevenzione come stile di vita, laboratorio del sale), sviluppato attraverso risorse strutturali, umane, tecniche dell'organizzazione sanitaria (empowerment organizzativo) e del privato non profit (co-produzione).
Il calendario è stato sostenuto per cinque mesi (febbraio al giugno). Le risorse individuate dall'organizzazione sanitaria sono 21 (strutturali: 4 unità operative, 1 ambulatorio distrettuale; umane: 10 medici, 2 infermieri, 1 dietista; ufficio comunicazione; coordinamento: 2 dirigenti), dalle organizzazioni no profit sono 20 (1 operatore telefonico; 5 operatori dell'accoglienza; 4 infermieri; 6 educatori; 4 medici).



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 RISULTATI

a) Il Campione

Il campione dei partecipanti è pari a 222, il 67.6 % (150/222) di genere femminile (tab. 1). La fascia di età tra i 18 ei 45 è pari al 46.4 % (103/222), quella over 45 è pari al 48.6 % (tab. 2). Il 59.9 % degli intervistati (133/222) dichiara di essere coniugato (Tab. 3). I nuclei familiari con figli ne comprendono due nel 57.6 % (34/59), uno nel 23.7 % (14/59) e tre nel 18.7 % (14/59) (tab. 4). Il 39.2 % (87/222) è diplomato, il 33.8 % (75/222) ha conseguito la licenza media, il 15.8 % (35/222) la laurea, solo il 9 % (20/222) ha un livello di scolarizzazione elementare (Tab. 5). Tra i coniugi degli intervistati il titolo di studio prevalente è la licenza media, 50.3 % (92/183) (tab. 6). Il 45.6 % (101/222) degli intervistati ha un'occupazione (9.9 % lavoro autonomo, il 35.6 % dipendente), il 24.8 % (55/222) svolge lavoro domestico, il 7.7 % (17/222) è pensionato, il 11.3 % (25/222) studia, mentre il 8.1 % (18/222) dichiara di essere disoccupato (tab. 7). Il 68.4 % dei coniugi (104/152) degli intervistati ha un'occupazione (11.8 % autonomo, 56.6 % dipendente) (tab. 8).

b) L'Indagine conoscitiva

Conoscenza e consapevolezza delle malattie tiroidee

Il campione d'intervistati riconosce nel 64.4 % (143/222) la natura endocrina delle malattie tiroidee, collocando consapevolmente le patologie tiroidee in un ambito specialistico.

conoscenza 1 Il 26.1 % (58/222) ritiene che siano ereditarie, il 5 % (11/222) correla la natura endocrina ad un ordine genetico.3 

conoscenza 2

Nel 47.3 % (105/222)le patologie tiroidee sono ricondotte all'ambito familiar

L'utenza che sostiene l'intervista riferisce nel 65.3 % (145/222) di non aver mai eseguito un'ecografia tiroidea e/o esami ormonali della tiroide. Circa 142 su 221 intervistati, ben oltre i 65 attesi, rispondono al quesito secondario sul "proponente" l'indagine: nel 59.9 % (85/142) dei casi la sollecitazione ad eseguire un accertamento sulla funzionalità tiroidea è venuta da un medico, nel 38 % dei casi il medico di medicina generale; quanto viene dall'autoprescrizione o dall'indicazione di un parente o amico è simile e pari al 19%.

conoscenza 3 
conoscenza 4

La prevenzione delle malattie tiroidee

prevenzione 1 Circa il 59.9 % (133/222) degli intervistati utilizza sale iodato, una piccola quota pari al 3.2 % entrambi.

conoscenza 2

Una percentuale rilevante d'intervistati, pari al 48.2 % (107/222), colloca esattamente la definizione di sale iodato nella formula "sale addizionato" di iodio, per quanto il 46.4 % (103/222) si astiene dalla risposta.

 

 prevenzione 3 L'82 % (182/222) degli intervistati modificherebbe le sue abitudini alimentari, utilizzando sale iodato, per avere un vantaggio in termini di prevenzione delle malattie tiroidee, ma il 15.3 % (34/222) non esprime un'opinione.

Autodeterminazione ed orientamento nelle scelte di cura

Il campione d'intervistati nel 77.4 % (172/222) dei casi presta molta attenzione alle informazioni riguardanti la salute; il 19.8 % (44/222) riferisce di porre raramente attenzione all'informazione.

autodeter 1 

L'editoria sulla salute (generica o specializzata) ed internet sono i mezzi d'informazione utilizzati per un approfondimento sui temi, rispettivamente nel 34.7 % (77/222) e 34.2 % (76/222). Il 17.1 % (38/222) ha come riferimento il medico curante, il 10.8 % (24/222) si affida al passa parola e solo lo 0.9 % (2/222) sceglie la televisione

 autodeter 2 Il 35.6 % (79/222) del campione dichiara più preferenze (n. 99 opzioni), utilizzando l'aggregazione di fonti come strategia d'orientamento. La combinazione privilegiata è con il parere del medico di base nel 48.5 % (48/99), seguono internet 20.2 % (20/99), il passa parola 18.2 % (18/99) e la televisione 8.1 % (8/99).

 Nella necessità di ricorrere ad esami o visite specialistiche l'orientamento nella scelta è guidato, in primo luogo, dalla fiducia nella struttura per il 73% (162/222) degli intervistati, seguono i tempi d'attesa 10.8 % (24/222) e la vicinanza 8.6 % (19/222).

 autodeter 3 Il 36.9 % (82/222) esprime risposte combinate (n. 83 opzioni ), in tal caso i tempi d'attesa rappresentano nel 56.6 % (47/83) il secondo principale criterio di scelta, seguono l'accoglienza della struttura 19.2 % (16/83), la vicinanza 10.8 % (9/83) ed il costo 8.4 % (7/83).

La partecipazione

Il coinvolgimento personale o familiare o di comunità nella programmazione sanitaria è efficacemente percepito solo nel 27 % (60/222) degli intervistati, la restante parte esprime un giudizio variabile dal "per niente" al "un po'".

prevenzione 1

 

 partner 2 Il 36.9 % (82/222) esprime risposte combinate (n. 83 opzioni ), in tal caso i tempi d'attesa rappresentano nel 56.6 % (47/83) il secondo principale criterio di scelta, seguono l'accoglienza della struttura 19.2 % (16/83), la vicinanza 10.8 % (9/83) ed il costo 8.4 % (7/83).

 

Il 68.4 % risponde alla domanda "se sì, come?" avanzando una proposta personale.
Il 65.1 % è orientato verso una maggiore informazione: il 42.6 % (38/89) in termini generali, il 13.5 % (12/89) propone dibattiti o campagne comunicazione, mentre il 9 % (8/89) punterebbe sul passa parola. Il 20.2 % (18/89) è a favore di azioni di prevenzione attraverso screening o attività di sensibilizzazione sostenute dall'organizzazioni sanitarie e/o dalle associazioni di volontariato, nonché un maggior controllo della salute ambientale. Il 9 % (8/89) intenderebbe attivarsi in prima persona mettendo a disposizione il proprio tempo o le proprie competenze. Il 5.6 % (5/89) ritiene che il primo impegno sia curarsi.


c) Screening ecografico

Utenza

Lo sportello diffuso prevede l'esecuzione di un esame ecografico della tiroide in quanti non abbiamo una patologia tiroidea accertata, al fine di una diagnosi precoce.
Sono stati individuati come "criteri elettivi" per l'indagine ecografica la familiarità per malattia e/o neoplasia tiroidea, la presenza di malattie autoimmuni, pregresse terapie radianti su collo e/o torace. Una particolare attenzione è stata posta alle donne in età fertile tra i 16 ed i 38 anni.

Operatori del volontariato

La selezione degli accessi e le prenotazioni sono state curate dalle volontarie G.A.T. formate all'accoglienza telefonica. Uno script ad hoc è stato condiviso, predisposto e utilizzato per questa iniziativa.
Le attività ambulatoriali sono state sostenute con l'assistenza infermieristica del corpo delle IIVV della Croce Rossa Italiana.

Operatori della sanità

Le attività dello sportello diffuso sono state sostenute da medici, specialisti in endocrinologia o in medicina interna, con provata esperienza ecografica.
E' stato predisposto un modello standard come guida al colloquio anamnestico e alla refertazione ecografica.
Sono stati, preventivamente, definiti i criteri ecografici per la diagnosi di "nodulo sospetto" e stabilito il relativo protocollo diagnostico affidato ai MMG.

Dati

Il resoconto dell'attività di screening consente di rilevare come nel 41.9 % dei casi (93/222) il quadro ecografico tiroideo è risultato normale, mentre nel 6.3 % sono stati individuati noduli sospetti, meritevoli di un approfondimento diagnostico.

L'analisi confronta i dati dello Sportello promosso su Brindisi con le altre sedi periferiche, ospedaliere o distrettuali.
L'iniziativa del capoluogo ha previsto l'attivazione di un numero verde dell'ASL BR e l'utilizzo come unico criterio d'inclusione per la cittadinanza dell'assenza di una patologia tiroidea.
Ciò stante, a fronte di un 12.6 % (28/222) di casi con patologia tiroidea consolidata (gozzo tiroideo di I o II grado), nel 39.1 % dei casi l'indagine ha consentito di evidenziare un danno precoce della ghiandola tiroidea.

 dati 1

 



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La scelta del modello di rete ha permesso di:
1) concretizzare un'azione di advocacy sostenuta da uno stakeholder secondario (odv);
2) integrare i principali attori del sistema salute: organizzazione sanitaria (stakeholder primario), nonché organizzazioni no profit del terzo settore e cittadinanza (stakeholders secondari);
3) pianificare un intervento diversificato in aree distinte del territorio provinciale e prolungato nel tempo;
4) attivare pratiche di empowerment organizzativo (supporto logistico ospedaliero e distrettuale, risorse umane specializzate) dell'organizzazione sanitaria verso la cittadinanza;
5) attivare pratiche di empowerment di comunità (incontri pubblici e laboratorio del sale);
6) attivare pratiche di empowerment individuale (counseling e screening ecografico);
7) promuovere un'analisi del contesto (indagine conoscitiva).

Investire in salute attraverso un approccio mirato all'intero corso dell'esistenza è una priorità della governance Health 2020. L'attivazione di modello di prevenzione attiva su controllo dei disordini da carenza iodica ha permesso di avviare una riflessione su come concretizzare, e rende sostenibili, pratiche di promozione della salute pubblica.



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IODIOPROFILASSI
LA PRIMA FORMA DI CURA
E' LA CONOSCENZA


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