Consumi alimentari negli adolescenti
IODIOINFORMA 2012 (Laboratorio del sale 1.02)
Indagine presso la Scuola Secondaria di I grado "Don G. Minzoni" di San Pietro Vernotico (Br)
I consumi alimentari negli adolescenti
Daniela Agrimi1,2, Stefania Carriero2,Maria Carrozzo2, Elena Dello Monaco2,Anna De Marco1,2,Mirella Bellavista2,
Angela Martinelli2, Penelope Romano2
1Distretto Socio-Sanitario di Mesagne, ASL BR; 2G.A.T.
L'indagine è stata presso la Scuola Secondaria di I grado "Don G. Minzoni" di San Pietro Vernotico (BR) nell'ambito del progetto scolastico IODIOINFORMA 2012, promosso dal G.A.T. in collaborazione con l'ASL BR e l'Ufficio Scolastico della Provincia di Brindisi.
L'azione è stata orientata alla conoscenza del vissuto e degli stili di vita di una fascia della popolazione in età scolare, come gli adolescenti, del loro rapporto con il cibo, realizzando un approfondimento sul consumo di sale iodato.
A tal fine è stato sviluppato un questionario semi-strutturato somministrato prima, e dopo circa 2 settimane, dal Laboratorio del Sale 2012 (Lab.sal-12), un percorso teorico-pratico sul valore antropologico del sale, in generale, e sul ruolo nutrizionale di quello iodato.
Abstract
L'indagine ha riguardato 155 studenti, di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, il 52.3 % donne. Il 64.5 %) consuma la prima colazione; chi non fa colazione o la trascura ha un consumo maggiore rispetto alla media di patatine e pizza nella pausa della merenda a scuola. Chi fa colazione, tende a consumare più frutta durante la merenda. Fuori dai pasti si consumano soprattutto panini, snack salati e prodotti di rosticceria (31,9%) o merendine e snack dolci (23,9%).
Dopo il Lab.sal-12 cresce il consumo del sale iodato dal 36,1% al 57,7%; il latte rimane l'alimento più utilizzato durante le due ultime settimane sul totale degli alimenti consumati 5 o più volte la settimana con un aumento ulteriore di 8,4 punti percentuali. Diminuisce l'uso quotidiano di sale generico a tavola, dal 6,5% al 2,7%.
Aumenta il desiderio di avare più informazioni sul cibo a vantaggio di una maggiore consapevolezza delle proprie scelte alimentari. I ragazzi preferiscono ottenere le informazioni nutrizionali da persone di fiducia (chi si occupa del loro benessere fisico e della salute, dalla famiglia e dalla scuola) piuttosto che dai mass media.
Dinamiche alimentari
La prima colazione è ancora un rito familiare, poco più della metà del campione (64.5 %) consuma la prima colazione, 8.4 % dichiara di non farla mai, 21 % qualche volta. Solo 6 ragazzi (pari al 4,2%) hanno l'abitudine a consumare la colazione fuori casa.
Tra gli alimenti della prima colazione il latte mantiene un ruolo primario, occupando l'83,8% delle preferenze, seguito dai biscotti per il 76,8%; entrambi conservano un largo scarto su cornetti/merendine/brioches, consumati dal 31,7% degli intervistati. La frutta ha una preferenza del 16,2% maggiore di quella del the e dei cereali. È appena il caso di evidenziare la preferenza di 21 ragazzi al consumo di caffè. [Graf. 1]
Graf. 1 - Alimenti consumati durante la prima colazione - valori %
(9 scelte consentite. Base rispondenti tra chi dichiara di fare la prima colazione)
Dopo l'esperienza del Lab.sal-12 i ragazzi che non hanno mai fatto la prima colazione passano da 102 a 92 e si verifica, inoltre, un aumento del consumo di latte, che passa all'86,6% delle preferenze, mentre diminuiscono i consumi di biscotti (65,4%) e di cornetti/merendine/brioches (26%).
Un'interessante riflessione emerge se si rapportano i dati di chi consuma o meno la colazione con chi abitualmente fa lo spuntino nell'intervallo tra i pasti principali, ovvero il 71,1% dei giovani intervistati. Emerge che tra coloro che non fanno spuntini il 67,7 fa abitualmente la prima colazione (sempre/spesso). [Tav. 1] Il trend trova conferma anche nei ragazzi che non fanno merenda a scuola: corrispondono per il 70.6 % a coloro consumano sempre/spesso la colazione. [Tav. 2]
Tav. 1 – Consumo degli spuntini distribuito per abitudine a fare la prima colazione
Tav. 2 – Consumo degli spuntini distribuito per abitudine a fare la prima colazione
Nella seconda fase dell'indagine rispetto ai ragazzi che dichiarano di non aver fatto merenda a scuola nelle ultime settimane, la percentuale di coloro che non procedono a far colazione (qualche volta/mai) si è dimezzata al 20,0%, quasi a testimoniare come l'esperienza del Lab.sal-12 sia riuscita a far riconoscere ai ragazzi l'importanza della prima colazione, talvolta unica fonte di energia a supporto dei pasti principali.
La merenda a scuola è per lo più a base di panini, snack e prodotti di rosticceria (il 52,7% delle risposte consentite), pizza e focaccia (18,2%) e merendine e snack dolci (15,5%). La frutta è indicata solo al 7,7% delle risposte possibili. Chi fa la prima colazione (sempre/spesso) consuma durante la merenda a scuola più frutta, mentre coloro che fanno colazione con minor frequenza (qualche volta/mai) tendono a consumare in misura superiore alla media patatine, merendine e snack dolci. [Tav. 3]
Tav. 3 – Alimenti consumati abitualmente a merenda distribuiti tra i ragazzi che fanno o meno la prima colazione
(*3 scelte consentite; dati non disponibili [ND]=4)
Il contesto familiare
Il pranzo rimane il pasto principale della giornata per il 70% degli intervistati, seguendo probabilmente una tradizione culturale che resiste ancora, questo appuntamento con il cibo costituisce un momento di maggiore bilanciamento e controllo nutrizionale, ma anche di importante gestione domestica e aggregativa. Solo per 5 ragazzi il pasto principale è rappresentato dalla cena.
La figura materna prevale come regista unica del regime culinario domestico. Ad occuparsi della preparazione dei pasti rimane in misura preponderante la madre con il 77,7% mentre solo per l'11,4% è un altro familiare diverso dal padre.
Il pranzo rimane un'opportunità di aggregazione familiare. Sono solo 4 ragazzi a cui capita sempre/spesso di consumare il pasto in solitudine; qualche volta il 16,1%. Abitualmente chi pranza in compagnia lo fa con madre (90,3%) e fratello/sorella (71,4%). Il 71,4% degli studenti consuma i pasti in compagnia del padre.[Graf. 2]
Graf. 2 - Con chi mangi abitualmente durante i pasti principali? – valori % su risposte multiple
Comportamenti alimentari a tavola nell'arco della settimana
Il latte è l'alimento più consumato dai ragazzi durante la settimana con un'incidenza del 45,4% sul totale degli alimenti consumati con regolarità (5 o più volte a settimana); seguono i formaggi con il 13,9%. Il dato è confortante se si considera che il latte, e i suoi derivati, sono una discreta fonte di iodio.
Gli alimenti considerati tra le principali fonti di sale e sodio non discrezionale, mangiati con più frequenza (5 o più volte la settimana), sono i salumi (mortadella, prosciutto, salame) consumati regolarmente da 39 di essi, e patine/salatini scelti da 21 ragazzi (pari al 10,8%).
Il pesce, ritenuto la prima fonte di iodio, e le uova sono alimenti poco graditi, verso i quali gli adolescenti intervistati dichiarano un basso consumo (non più di 2 volte a settimana per 138 ragazzi).
Il 76,1% dei ragazzi intervistati consumano, nell'arco dell'intera giornata, meno di 3 fette o di 3 panini piccoli; 4 o 5 fette o 4 o 5 panini piccoli per il 16,1% (25 ragazzi). [Graf. 3]
Graf. 3 Frequenza con cui vengono consumati gli alimenti durante la settimana – valori %
Lo spuntino
Il "fuori pasto" è vissuto come il luogo privilegiato per esprimere il gusto personale sul cibo. Spesso lo spuntino è l'occasione per ripetere il consumo di salatini/patatine o merendine o bere bibite gassate facendo altro (guardare la tv, stare davanti al PC o studiare).
Lo spuntino è una pratica della maggioranza assoluta degli intervistati (78,1%).
Il consumo è maggiormente orientato verso alimenti ad alto tenore sodico: panini/snack salati e prodotti di rosticceria (31,9% delle preferenze), merendine/snack dolci (23,9%).
La frutta ha un consumo del 16% mentre, nessuno consuma verdura durante i propri spuntini. [Graf. 4]
Graf. 4 - Quale alimenti consumi durante lo spuntino ovvero fuori dai "pasti principali"? – Valori % su risposte multiple
Fuori casa
Il 4,5% degli intervistati dichiara di mangiare spesso fuori casa durante la settimana, il 23,2% mai, il 71,6% qualche volta.
Chi mangia fuori casa lo fa più spesso in pizzeria (66,1%), al ristorante per il 24,6% e nei fast-food per il 5,9%, ma occorre considerare la fascia di età ancora non troppo autonoma per le serate fuori casa.
L'utilizzo delsale generico e iodato
L'uso discrezionale del sale, ossia quello aggiunto nelle cucine di casa o a tavola, è considerato una sconsigliabile fonte di sodio, ma va detto che il sale iodato (sale generico addizionato di iodio) è anche il principale vettore della iodoprofilassi.
Il sale generico è utilizzato a tavola tutti i giorni dal 6,5% dei ragazzi intervistati, 133 lo utilizzano al massimo 2 volte a settimana con una prevalenza del segmento femminile corrispondente al 54,1%.
Sono 44 gli studenti che non hanno mai sentito parlare di sale iodato; il 71,6% ne è invece a conoscenza ma solo il 36,1% lo utilizza a tavola.
Dopo le attività del il Lab.sal-12 l'uso quotidiano del sale generico a tavola è sceso al 2,7% mentre salgono all'89,7% i ragazzi che ne fanno un uso più raro (al massimo 2 volte a settimana). Ad aumentare questa attitudine sono più le studentesse dei colleghi maschi, che passano al 56,5% .
È cresciuto considerevolmente nelle due ultime settimane il consumo del sale iodato, che passa dal 36,1% al 53,7%, mentre diminuiscono quasi della metà coloro che non sono a conoscenza del tipo di sale consumato tra le mura domestiche.
Sulla conoscenza e la consapevolezza che è maturata in seguito all'opportunità del Lab.sal-12 è stata costruita ad hoc la domanda "Cosa è il sale iodato?". 128 studenti, pari all'87,7%, ha inteso che si tratta di un sale addizionato con iodio; per l'8,2% è un sale integrale, mentre sono 5 i ragazzi che ritengono sia un sale dietetico. [Graf. 5]
Graf. 5 - Cosa è il sale iodato? – valori %
Informazione
L'85,8% degli studenti vorrebbe avere più informazioni sul cibo, cosa questo contiene, sulla qualità di ciò che consuma abitualmente e su cosa dovrebbe consumare. Il 3,9% delega ad altri la conoscenza di queste informazioni.
I canali privilegiati da cui gli intervistati vorrebbero ricevere più informazioni sul cibo sono per il 39,3% da chi si prende cura del loro benessere fisico e della salute (istruttore di attività fisica, medico, etc.), seguito dalla famiglia (35,8%) e dalla scuola (15,9%). I mass media (tv, internet, stampa quotidiana) sono scelti dal 7,5% dei ragazzi. [Graf. 6]
A termine del progetto tra i giovani studenti cresce il desiderio di sapere di più riguardo il cibo a favore di una maggiore consapevolezza delle proprie scelte alimentari. Sale all'88,4%, infatti, la voglia di informarsi, e diminuisce l'intenzione di delegare ad altri questo compito.
Gli intervistati preferirebbero che il canale privilegiato per ricevere queste informazioni siano le persone che direttamente si prendono cura del loro benessere psico-fisico (+4,2%) e diminuisce l'attribuzione di questo compito al contesto familiare (-5,8%).
Il programma IODIOINFORMA 2012 si è avvalso della preziosa collaborazione degli Endocrinologi, Dott.ssa Irene Alemanno e Dott. Fabrizio Diacono, e della Sociologa, Dott.ssa Paola Angarone.