Cinquanta grammi di sale in più combattuti
E in quel tardo inverno 1945, anche sull’onda dell’entusiasmo per la conquista del suffragio, il loro contributo si fa ancor più incalzante.
Quando il calendario scandisce la mitica data dell’8 marzo, molte comprendono che è scoccata l’ora di uscire allo scoperto.
Le donne non celebrano la loro festa da più di vent’anni, se non nella clandestinità.
Ma quel giorno, in quell’anno, a viso aperto e consapevoli di correre molti rischi, le antifasciste reggiane scendono in piazza.
Sono più di tremila, dilagano in tutta la provincia e rivendicano viveri, legna e vestiario, insieme alla cacciata dei tedeschi e dei fascisti.
Nel capoluogo, sfilano in cinquecento. Sono piene di collera e determinate, tanto che le autorità devono cedere: dal giorno dopo ogni reggiano avrà cinquanta grammi di sale in più rispetto nella razione consueta.